PREMESSA: in questo articolo ci sono un sacco di parolacce. Siatene consapevoli e non svangatemi le palle: qui è necessario.
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Prendila un po’ come ti pare, ma al giorno d’oggi raggiungere i propri sogni è un’eccezione.
Uno: la gente non ha più sogni. Guadagnare un fracco di soldi, comprarsi il nuovo smartphone, ricevere un botto di like sui social non sono sogni. Sono puttanate.
No, neanche volere la macchina più grande, il garage a due posti, la cucina con l’illuminazione a led multicolori e mandare i figli a scuola vestiti di Prada sono sogni. Sono altre puttanate. Più grandi, più elaborate, a volte fintamente altruistiche, ma sempre puttanate.
Due, se anche qualcuno avesse dei sogni degni (sì, sto giudicando dall’alto della mia arroganza se il sogno di qualcuno è degno o no. Fammi causa.) la società, il Sistema, è costruito appositamente per ammazzare tali sogni. Fa attivamente in modo che tu sia solo massa, non perché odi te personalmente, ma semplicemente perché fa più comodo avere tutti allo stesso livello.
Ricordi la storia del re che tagliava le spighe più alte di un campo di frumento per esemplificare come faceva a governare in modo facile il suo popolo? Ecco, una cosa simile, solo che al posto di un falcetto, usano smartphone, social, programmi spazzatura, partite di calcio, alcol, droghe e molto altro per rincretinirti, farti correre dietro a vuote mode, farti agitare e ansieggiare dietro a vuoti sogni.
Fatto un giro ultimamente sui social? Poi venitemi a dire che i social sono uno strumento neutro e che dipende da come li si usa. Cazzo, sono pensati e progettati per instupidirti. Come dovresti usarli?
Quindi, tornando al punto focale, nessuno ti odia, ma il mondo cospira comunque per tenerti al tuo posto, per tagliarti le gambe prima ancora che inizi ad alzarti, per soffocarti nelle sue regole, per fotterti in tutti i modi possibili in maniera da toglierti ogni velleità ribelle e tenerti nel gregge senza che nemmeno pensi di rompere le palle.
Per cui ritorno all’assioma che ho espresso all’inizio: raggiungere i propri sogni è un’eccezione, a questo mondo. Se non ne sei convinto guardati attorno e inizia a contare chi sta vivendo più o meno proprio quello che voleva vivere. Se riempi le dita di una mano fammi un fischio che vengo a pagarti da bere.
Tutti gli altri vivono, esistono, vivacchiano, tirano avanti, si accontentano, fanno finta che il loro scopo sia sempre stato quello di lavorare in assicurazione, fare le ferie in crociera, bestemmiare contro il governo e inseguire la nuova TV, la nuova auto, il nuovo social. Ognuno di loro fingerà, prima di tutto con se stesso, che è proprio così che voleva vivere, che è proprio questo a cui voleva arrivare: il lavoro a tempo indeterminato, le partite al bar, le troppe birre. Come dicevo, per molti di loro magari è anche vero. Ormai siamo così ammaestrati che nemmeno pensare fuori dalla scatola in cui ci hanno rinchiusi è possibile.
Bisogna dire la verità, comunque: c’è anche chi davvero è soddisfatto della sua vita, perché la sa apprezzare per come è, se l’è guadagnata come è, e sa benissimo di non voler essere il prossimo Michael Jordan o il prossimo Steven Spielberg. Sa cos’è davvero importante per lui, sa cosa vuole fare e lo fa. Sa la differenza tra il valore del sogno di avere una bella famiglia e il sogno di avere i figli vestiti meglio dei loro amichetti. Questi sono i fortunati del nostro tempo.
Per gli altri, invece, si tratta solo di aver spinto i propri sogni in fondo ad un cassetto in una scrivania che poi è stata nascosta nel buco più profondo della propria anima. E dopo averli così sotterrati, si tratta di fingere che non siano mai esistiti. È così che sopravvivi quando prendono i tuoi desideri più nascosti e li calpestano prima ancora che tu riesca ad immaginare di poterli raggiungere.
Solo rare eccezioni riescono a realizzare il proprio sogno. È come per l’amore corrisposto: si devono allineare tutti gli astri perché avvenga qualcosa del genere.
Il sogno deve essere abbastanza potente da darti la forza di superare ogni ostacolo, ogni fatica, ogni dolore. Tu devi avere abbastanza forza da inseguirlo anche quando tutto e tutti ti danno contro, quando il mondo ti urla in faccia ogni giorno che NO, NON CE LA FARAI!
E poi tutto questo deve incrociarsi col colpo di culo che ti permette di essere al posto giusto, al momento giusto, con le persone giuste.
Quasi un miraggio, no?
Se sei uno di quelli che ancora ricorda di avere uno scopo, nella vita, questo è il momento giusto di rifletterci attentamente e di valutare a cosa sei disposto ad arrivare, quanto sei disposto a sopportare, quanta rabbia e quanta forza ti sono rimaste, per riuscire a realizzarlo.
Forse il tuo desiderio non è così bruciante, forse puoi anche farne a meno, forse non hai così tanta voglia di provarci. Pensaci, perché è quasi sicuro che sbatterai il naso. Forse ti conviene accontentarti, consapevolmente, e goderti quel po’ di vita che ti resta.
Oppure puoi incazzarti e decidere di essere l’eccezione alla regola.
Magari non serve a un cazzo, magari non avrai il colpo di culo, magari verrai preso sotto da un camion proprio quando inizi a vedere la luce in fondo al tunnel.
E allora?
Almeno avrai dato un significato alla tua vita, o ad una parte di essa. Meglio morire sulla via verso il proprio Sacro Graal, anche senza arrivarci, che morire dopo essersi ingozzati e insozzati nel trogolo dei maiali e non aver fatto altro che quello per tutto il tempo che ti è stato concesso.
Sì, lo so, ho già detto e ho già scritto tutto questo, ma ultimamente ho letto due articoli a riguardo di come il mondo tenti di fottere i tuoi sogni. Uno mi ha depresso, l’altro, di Ayodeji Awosika, proponeva invece l’idea di convincersi che non tutto dovesse essere finito per questo motivo. Proponeva l’idea di convincersi di essere l’eccezione per andare avanti e per questo ho deciso di condividere questo punto di vista con il folto gruppo di lettori che mi segue.
Come sempre: è una tua scelta quello che fai della tua vita. Può essere che ti siano capitate mille sfighe, può essere che le tue condizioni di partenza siano più basse di quelle di altri, può essere che abbia dovuto subire ingiustizie e prevaricazioni. Ok, questo è quello che ti è capitato. Ma tu, ora, cosa puoi fare? Come puoi reagire a quello che ti è successo?
Parti da quello: se alla fine avrai fatto anche solo un passo avanti, sarebbe comunque un passo in più di prima. E avresti donato un senso alla tua vita che prima non aveva.
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DISCLAIMER: questo articolo è dedicato a tutti quelli che sognano di cambiare il mondo in meglio, che vogliono creare nuove e favolose opere d’arte, che vogliono esprimere se stessi o comunque costruire qualcosa di più grande del proprio essere singolo ed egoista.
Per tutti gli altri con sogni del cazzo, tra cui quelli il cui unico scopo è raggiungere i 100.000 follower su Instagram per diventare influencer e quelli a cui interessa fare i soldi per essere apprezzati/ammirati/invidiati: fateci un pensiero, su quello che davvero volete e che significato ha per voi e la vostra vita. Se confermate a voi stessi questa necessità bruciante, rivolgetevi pure ai Ferragnez.